sabato 1 marzo 2014

Pimpinella, la sbruffoncella.

Non so perché, ma associo sempre la Pimpinella all'aggettivo "sbruffoncella". Forse era un personaggio dei fumetti dei miei tempi..chissà.
Ora l'ho messa a dimora nell'orto, anche se è una pianta spontanea (Pimpinella saxifraga), ma poiché l'ortolano (il coniuge) odia le erbacce, e le estirpa senza pietà, ho creato un angolino di erbette di campo, che comprende anche ortica (ottima nei risotti), borragine, erba cipollina ed aromatiche varie.
Il papavero invece (Papaver Rhoeas) dipinto a destra, non compare più nei prati come un tempo, almeno qui da me. Una volta, insieme al fiordaliso (blù!), creava delle stupende macchie di colore nei campi di grano.
Quando ero bambina si giocava con poco, anche con le erbacce, e il papavero costituiva un gioco speciale: i boccioli chiusi servivano a fare una specie di testa o croce, bisognava indovinare di che colore erano i petali racchiusi dentro i tepali, a volte rosa carico, quasi rosso, a volte pallidi e quasi bianchi. Il ricettacolo dei semi invece, ancora pieno di polline scuro, serviva a fare dei timbri sulla pelle, una sorta di tatuaggio botanico ed effimero.

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